Omeopatia

La medicina omeopatica rappresenta quindi più una medicina di regolazione e di riattivazione, piuttosto che una medicina che si basa su interventi mirati alla soppressione di cause (fattori eziologici), di sintomi patologici o di sostituzione di elementi carenziali o mancanti nell’organismo.

Piuttosto che limitarsi ad agire sul sintomo, per vederlo poi riacutizzarsi appena si sospende la terapia, la medicina omeopatica mira a ristabilire l’equilibrio (omeostasi) dell’organismo malato con un approccio individualizzato e quindi più duraturo ed efficace. Soggetti che presentano sintomi uguali possono quindi trarre beneficio da preparati diversi e uno stesso rimedio omeopatico può essere usato per affezioni differenti.

I due caratteri fondamentali che caratterizzano l’Omeopatia sono:

– La visione olistica del malato, considerato nella sua unità biologica psico-fisica, e quindi considerato in tutta la sua sintomatologia soggettiva e obiettiva originata dalla malattia.
– La valutazione della tipologia sensibile, cioè quell’insieme di comuni denominatori (diatesi e biotipologia) che fanno sì che alcuni soggetti rispondano ad una determinato farmaco o rimedio omeopatico.

La medicina omeopatica non è alternativa alla medicina accademica o convenzionale ma si può integrare con essa, consentendo perciò di comprendere meglio l’individualità del malato per fornire una risposta a misura delle sue specifiche necessità.

I benefici della medicina omeopatica sono:

– la ricerca della causa del problema.
– la reale cura che può risolvere definitivamente il disturbo.
– l’utilizzo di rimedi naturali.
– la stimolazione del drenaggio, cioè attivazione degli organi emuntori per favorire l’allontanamento delle scorie e delle tossine che si accumulano nei tessuti nell’arco della vita.
– l’assenza di effetti collaterali.
– l’assenza di tossicità che rende l’omeopatia ideale per il trattamento di affezioni in età pediatrica, e durante la gravidanza, quando l’impiego di farmaci chimici è pressoché sempre controindicato.